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Raffaello 500: tecnologie e restauro

Quest’anno ricorrono i 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio, una delle leggende del Rinascimento italiano.

Morto il 6 aprile 1520 a 37 anni, Raffaello Sanzio, una delle figure più importanti del nostro Rinascimento, in poco più di venticinque anni di attività professionale ha dipinto celeberrime Madonne con bambino, ritratti di Papi, cardinali e signori, e affreschi conosciuti e ammirati in tutto il mondo.

L’Ufficio Scienza e Tecnologia dell’Ambasciata d’Italia a Seoul dedica a questo anniversario un video, realizzato grazie alla generosa collaborazione dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, sulle tecnologie utilizzate per il restauro di un famoso dipinto di Raffaello, “La Muta”. La gentildonna ritratta da Raffaello è molto probabilmente Giovanna Feltria della Rovere, nota anche come protettrice di Raffaello. Questa enigmatica signora deve probabilmente il soprannome di “Muta” alle sue labbra ritratte nel dipinto perfettamente sigillate. Il capolavoro di Raffaello è stato sottoposto ad un pregevole lavoro di restauro presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, che potete seguire in questo filmato realizzato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e sottotitolato dall’Ambasciata d’Italia a Seoul

Le tecnologie applicate ai Beni Culturali rappresentano un settore di cooperazione bilaterale tra Italia e Corea piuttosto recente. Le maggiori attività ruotano attorno al laboratorio congiunto in restauro e conservazione del patrimonio culturale (pitture murali), inaugurato nell’ottobre 2017 presso l’Università Nazionale Coreana dei Beni Culturali (KNUCH, Buyeo).

Due sono le aree di maggior interesse bilaterale: Restauro e conservazione di dipinti murali; Applicazione di tecnologie ICT/IoT per la conservazione del patrimonio culturale ed il suo monitoraggio, anche nell’ambito dei grandi rischi ambientali. Per quanto riguarda questa seconda tematica, il capofila da parte italiana è l’ENEA.

Inoltre e’ attualmente in fase di elaborazione un accordo di cooperazione tra l’Universita’ di Pavia (Laboratorio Diagnostica applicata ai Beni Culturali, sede di Cremona) e l’Universita’ KNUCH di Buyeo.

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