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VIVA IL VINO

Nel corso della mia esperienza in Corea, sono rimasta molto colpita dal grande interesse del pubblico coreano per il vino. Pensavo si trattasse di un prodotto percepito come geograficamente lontano, esotico e relativamente poco conosciuto. Invece, no!

Ho scoperto che è molto apprezzato e che è anche piuttosto facile trovarlo, benché in una selezione ancora ristretta, soprattutto se prendiamo in considerazione il segmento italiano delle importazioni di vino in Corea, importazioni che nell’ultimo decennio sono cresciute di tre volte!

Ma quello che ancora pochi coreani sanno è che i vini italiani si differenziano in molti aspetti dai vini di altri Paesi. In Italia amiamo dire che: “nella botte piccola, c’è il vino buono”.

È proprio così! In questa frase ritrovo tutta la filosofia della produzione vitivinicola italiana: l’attenzione alla qualità e al dettaglio; il rifiuto della produzione di massa; tecniche di coltivazione tramandate a livello familiare, di generazione in generazione. Ed in più, un fortissimo spirito di convivialità. Questa è l’identità culturale della nostra produzione di vino.

Lo sapevate che è leader globale non solo per numero di vitigni coltivati? Oltre 2.000 di cui 700 autoctoni! Ma anche per numero di certificazioni DOC (denominazione di origine controllata) e DOCG (denominazione di origine controllata e garantita), ben oltre 400!

La varietà e le caratteristiche dei vitigni sono strettamente legate al territorio di origine. Ecco perché in questo campo è fondamentale per noi promuovere i territori e le popolazioni e i prodotti locali. Infatti ogni regione dell’Italia ha vini locali tipici spesso diversissimi tra loro!

Noi italiani amiamo abbinare cibo e vini tipici di una determinata citta o regione, creando una speciale armonia. Penso ad esempio alla bistecca fiorentina accostata a un Chianti Classico, per esaltare i sapori della regione Toscana.

Ma c’è un segreto che voglio svelarvi e che vi sorprenderà. Il vino italiano si abbina molto bene anche con la cucina coreana, che, come quella italiana, presta molta attenzione all’armonia dei sapori fra cibo e bevande di accompagnamento.

Così abbiamo cominciato a sperimentare reciproche contaminazioni del gusto, ad esempio esaltando la cucina coreana con un vino italiano: provate ad abbinare il sapore leggermente dolciastro del Bulgogi con il gusto fruttato del San Giovese!

E quando piove, provate ogni tanto a sostituire il classico Makkolli con una bottiglia di Garganega, il tipico vitigno veneto dalla piacevole acidità e note erbacee.

Vi ho incuriosito? Allora vi consiglio di partecipare al nostro festival “Viva il Vino!”, attualmente in corso, che si concluderà il 13 ottobre, ove potrete assaggiare oltre 600 etichette nelle sale di 38 locali tra i più prestigiosi di Seoul e Busan, in un viaggio fra le piccole, grandi meraviglie enologiche italiani! Kunbe!